venerdì 29 gennaio 2016

Pietro Berra - Francesco Osti




Pietro Berra e Francesco Osti:
due poeti e La città visibile
di Bonifacio Vincenzi


LietoColle presenta ai suoi lettori una nuova collana che accoglierà sempre due poeti alla volta per la creazione di un libro-cartolina legato all’immagine e alla poesia.
Le cartoline, volendo,  possono essere staccate, affrancate e spedite, magari anche entrando nei circuiti creativi della Mail Art.

"La Mail Art è un tipo di forma artistica che ha l’obiettivo di condividere le elaborazioni su un argomento attraverso l’utilizzo della cartolina. È un veicolo culturale che stimola la produzione artistica delle persone, sviluppa idee e gusto, e porta l’attenzione su temi di ampio interesse."

Il tema scelto per questa prima uscita è quello de La città visibile.

“Due poeti nati negli Settanta, Pietro Berra e Francesco Osti, rileggono il cambiamento dell’Italia attraverso 30 cartoline simboliche, cui si sono ispirati per scrivere altrettante poesie. Osti ha scelto il periodo del boom economico: l’epoca dell’emigrazione dal Sud al Nord e di
palazzoni, che oggi non rispondono più al gusto estetico medio, mentre allora venivano riportati sulle cartoline come segno di progresso. Il poeta si è lasciato suggestionare da queste immagini e le ha passate attraverso la lente della sua esperienza e sensibilità. Berra ha optato per un periodo più ampio, dalla Belle Époque agli anni Ottanta del Novecento, circoscritto a un microcosmo, Brunate, villaggio di contadini trasformato in piccola Ville Lumière con il sudore degli operai (effigiati sulle cartoline, come quelli che costruivano i grattacieli in America) fino a quando è tramontata la Festa del narciso e “i narcisisi sono tornati uomini”. Le pagine del libro si possono staccare e spedire: così il lettore diventa parte della performance poetica.”

Molte sono le città coinvolte: Trieste, Lecco, Piacenza, Sondrio,  Mantova, Brunate, Morbegno, e altre ancora.
Immagini e poesia, dunque. Sguardo e anima per un incontro indimenticabile.

Qualche notizia sugli autori:


Pietro Berra, è nato e vive a Como. Giornalista alle pagine culturali del quotidiano “La Provincia” e promotore di rassegne letterarie e cinematografiche, ha pubblicato una dozzina di libri, tra poesia, narrativa e saggistica. Cinque le raccolte di versi: Un giorno come l’ultimo. In viaggio per le strade di Como e della mente(Dialogo, 1997), Poesie di lago di mare (LietoColle, 2004), Poesie politiche (Luca Pensa Editore, 2006), Notizie sulla famiglia (Stampa, 2009) e Terra tra due fari (piccolo viaggio in Italia) (LietoColle, 2011).

Delle sue poesie inserite nel testo ci piace ricordare Proprietà privata con vista legata ad una vecchia cartolina:  Brunate – Dal Grand Hotel Milan: “I cani marcano il territorio/ con il piscio, i ricchi con le ville./Cancellate di ferro imprigionano/ il panorama dove Giuditta Pasta/ issò il tricolore nell’861./ Il Grand Hotel Brunate è sfiorito/ con l’Epoca Bella. Il cartello/ “Vendesi” attira il viandante/ che sogna una finestra sospesa/oltre il crepuscolo della modernità./ Una voce lo chiama da sotto/ l’asfalto: “Io sono stato prato, voi/ preparatevi a diventarlo””


Francesco Osti, invece,  nasce a Morbegno (Sondrio) nel 1976, qui vive e lavora.
Suoi testi sono apparsi su alcune riviste ed antologie fra cui Nuovissima poesia italiana (Mondadori, 2004), testi poi raccolti nel suo primo libro di prose poetiche intitolato Errori di sintassi edito nel 2005 da Lietocolle, e Almanacco dello Specchio (Mondadori, 2007) i cui testi sono confluiti in Itinerari stampato nel 2010 dall'editore Stampa2009. Nel 2011 è uscita per l'editore salernitano L'arca Felice la plaquette dal titolo Viale Orobie. Nel luglio 2007 è stato fra i finalisti del premio “Cetona Verde Poesia”.
La poesia di Osti che abbiamo scelto è legata a quella bellissima cartolina che è Piacenza, piazzale della stazione:
Abbiamo seguito da una radio transistor/ la cronaca dell’arcobaleno sparito/ sulla pianura: c’è stato chi ha enunciato/ la sequenza dei colori come in un gioco/ di memoria, invertiti per sfidare la cameriera/ che rideva/ chi li ha sfumati attraverso/ il bicchiere di vino. Qualcuno/ che mi somiglia ha ripulito il piatto con/ il cucchiaio e poi ha mosso il tacco appena/ pronunciato sul pavimento duro:/ a bruciapelo mi sono visto riflesso in/ uno specchio a muro scambiandomi per/ un conoscente, la mia mano chiusa mi/ ha sorpreso per tutta la forma caricata/ senza sostanza… Adesso è tutto un passato/ storico, c’è una grande quiete che/ abbraccia: un treno aspetta fuori stazione/ il momento buono per passare …”
Nel mondo antico il cuore era l’organo della percezione e direttamente connesso, tramite i sensi, alle percezione delle cose. Ne La città visibile percezione, sensazione e immaginazione attraversano lo sguardo per legarsi alla parola. Quello che ne verrà fuori sarà tutto da scoprire dopo ogni personale lettura.