Miriam Bruni:
un respiro d’amore
e di Poesia
di
Bonifacio Vincenzi
“Chi
odia/ la pena/ non ami”, ammonisce Miriam Bruni nella silloge
Cristalli, pubblicata da BookSprint Edizioni. Ed è un’affermazione
saggia la sua perché il limite dell’amore è in questo non riuscirsi a fondere
l’uno nell’altra. Al massimo, come scrive Jabès, un amore lo si può condividere
perché, “vivere in due la medesima vita non è che vivere nella sua pienezza la
nostra parte d’amore e di vita.
Attraverso l’altro, abbiamo a che fare solo con noi stessi. A questo patto la
condivisione esiste; e perciò alla radice essa è illusoria. L’altro ci
restituisce a noi stessi. E viceversa.”
Da
qui il percorso diventa arduo … “Alta/procedo/tra stanchezze e slanci//
Tra sterpi, rovi/e limpidi tramonti …”
E
tutto questo per continuare a indagare sull’amore, per continuare a credere che
il movimento delle emozioni, presto o tardi, possa approdare in un equilibrio di tempi
consolidati, superando definitivamente i nuovi dubbi e le nuove illusioni.
Ma
l’unico approdo sicuro è nella Poesia. Silenziosa e solidale la poesia porta in
dono la pace ed attimi di vera e autentica gioia.
Miriam Bruni sa che c’è magia nella sua voce che
canta, ma c’è anche una chiarezza intuitiva che che le fa dire, dal profondo mistero del suo
essere donna, che quella Luce che ogni giorno sposa il Mondo, in modo così
naturale e disinteressato, sarebbe un buon esempio da seguire per superare gli
insignificanti conflitti che continuamente condizionano i rapporti umani in
amore e al di fuori dell’amore ...
“Il mio
problema/è non avere/confini//Sentire il mondo/allacciato
ai miei fianchi//Le cascate/ricolme/delle mie risate//E i deserti/ angustiati/
dal mio pianto.”
Cascate e deserto, risate e pianto in questa danza
di contrari in cui le energie vitali
trovano e dispensano gioia solo nel cuore della Poesia.
La poesia aiuta a medicare le ferite del cuore e dell'anima
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